Esistono situazioni, esperienze e storie che sono difficili da raccontare in pochi minuti.
Nel momento in cui si sceglie di descriverle per promuovere, ad esemio, un territorio, attraverso i canali e i mezzi tradizionali, per lo più mainstream, si rischia di non passare quel messaggio così importante, forte e profondo che si intende diffondere con così tanto entusiasmo.
Proprio la profondità del suo messaggio invece Alto Adige Marketing si sta impegnando a trasmettere, attraverso una campagna che si afferma innovativa e lontana dagli schemi e dalle strategie consuete per la promozione di un territorio.
Questa profondità si riconosce nell’obiettivo, molto ambizioso, di rendere l’Alto Adige il luogo d’Europa più desiderato per viverci e quindi di porre attenzione, non tanto sulle meravigliose località turistiche, ma sulla vita delle persone comuni, come potremmo essere noi stessi, che abitano quella terra ricca di storia e tradizioni, ma anche di modernità e innovazione.
Nell’incontro a cui abbiamo partecipato pochi giorni fa nel salotto di #CasaAltoAdige abbiamo potuto scoprire il cuore di questo progetto, Storie Da Vivere. Storie da vivere appunto, un invito a vivere in toto le storie delle persone dell’Alto Adige, nella loro quotidianità, nella loro realtà. Le fondamenta di questa idea sono quindi gli storytelling, tra video interattivi, immagini e testi redazionali, realizzati appositamente per raccontare qualcosa che fino a ieri non era visibile ai più: per fare qualche esempio come quanto sia stato difficile per il giovane “custode della terra” Harald Gasser far crescere le rare e aggiungerei squisite varietà di ortaggi che coltiva nel suo spazio o come la sedicenne Sofia Carlone con il suo sassofono riesca ogni giorno a esprimersi tra il jazz e le musiche locali tradizionali, fondendo insieme le due arti nella sua persona. Storie incredibili, ma di tutti i giorni.
Proprio per la voglia di esporsi, farsi conoscere e condividere le proprie passioni e le proprie eccellenze con altri alcuni di questi protagonisti “comuni” sono venuti a farci visita durante il nostro incontro, in cui il tema principe è stato il “Traditional Reloaded”, ovvero il racconto delle tradizioni ritrovate e a volte reinterpretate. Parliamo in particolare dello chef pluristellato Herbert Hintner, patron del Ristorante Zur Rose ad Appiano , che con la sua cucina che si pone come mediatrice tra l’antica tradizione tirolese e la leggerezza di quella mediterranea, ci ha deliziati lungo tutta la serata, accompagnato dai vini bianchi di Manni Nössing produttore dei così detti “vini d’autore”, ovvero vini che si distinguono per una qualità unica. Ma parliamo anche di Giuliana Nardin, contabile che ha scoperto e coltivato il suo talento per il cucito creativo, tra lana, loden, tessuto e feltro, che ci ha coinvolti in un workshop per la realizzazione di pouch per i nostri smartphone.
Insomma un territorio fatto di persone vere, semplici, ma con la scintilla dell’innovazione accesa in tutte le attività svolte. Ecco quindi il reale motivo di www.storiedavivere.it: incontrare persone per scoprire e condividere storie meravigliose.