
Cercare lavoro in questo periodo non è facile. Complice la crisi le selezioni sono ancora più, appunto, selettive.
Non siamo sempre preparati.
In questo periodo ci arrivano molti cv e ci sono diversi errori che, mi spiace dirlo, fanno scartare i candidati quasi di default!
- Mandare il cv in word! Vi prego, pdf please.
- Nella mail d’accompagnamento sbagliare il nome del potenziale selezionatore: ci sono i social, magari avete un contatto diretto, ci sono i nomi sugli annunci, nelle email e nei siti di riferimento
Come fate a sbagliare nome? Può succedere, sono sviste. Però…
Certo, potete consolarvi, non siete i soli, secondo una statistica Ranstad USA il 39% delle mail arrivano con il nome dell’HR sbagliato. Non è il massimo. - Mandare il cv e pensare che sia sufficiente.
Sul networking bisognerebbe fare un discorso a parte. Ma nel caso più banale di risposta ad un annuncio online, non fermatevi al cv: cercate un interlocutore, telefonate alla sede, a distanza di un paio di settimane mandate una mail chiedendo conferma dell’avvenuta ricezione.
Stalkerizzate. Fatevi sentire. Siate interessati. Se non lo siete voi? - Non mandare il cv.
Capita anche questo. Mail con il famoso testo “In allegato potete trovare…” - Dimenticarsi il concetto di umiltà.
Se vi si danno dei consigli rispondete con cortesia: ci è capitato, in fase di selezione, di rispondere alle candidature dando qualche consiglio sul formato del cv, sulle informazioni inserite o indirizzando le persone su percorsi professionali differenti e ricevere per risposte tipo:
“Se non avete bisogno basta dirlo”
“Grazie per le indicazioni ma credo che il mio curriculum sia leggibile così com’è”
“Siete sicuri che non è un problema vostro? Io il cv lo vedo benissimo!”
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